Senegal

La crisi climatica costringe
le persone a adattarsi

Azione Quaresimale

In Senegal, le famiglie di agricoltori e di pescatori sono direttamente colpite dal riscaldamento globale, con raccolti ridotti a causa della siccità e meno pesci a seguito dell’aumento della temperatura dell’acqua. In questo difficile contesto, le persone coinvolte nei progetti di Azione Quaresimale condividono le loro esperienze e le strategie che stanno mettendo in atto per affrontare queste sfide.

Penda Diafouné, 49 anni e quattro figli, contadina nella regione di Thiès

«Per alcuni anni sono stata insegnante di lingue, ma ho dovuto sospendere quest’attività per dedicarmi all’istruzione dei miei figli. Tre di loro si sono diplomati e stanno proseguendo gli studi. Spero che abbiano successo professionale e che siano in grado di sostenerci economicamente in futuro. Allo stesso tempo, ho aderito a vari gruppi di donne, uno dei quali ha risvegliato la mia passione per l’agricoltura.»

«Ho iniziato con un piccolo orto destinato al fabbisogno familiare. Successivamente, mi sono dedicata alla coltivazione biologica di ortaggi, che mi ha permesso di vendere le eccedenze della mia produzione. Questo mi ha consentito di contribuire al finanziamento dell’istruzione scolastica dei miei figli, poiché la rendita di vecchiaia di mio marito non basta per sopperire a tutte le spese. Il costo della vita è molto elevato in Senegal.

Nel frattempo, i miei figli si occupano di una parte della coltivazione e della vendita degli ortaggi.»

«Il mutamento climatico ci pone seri problemi e non è facile adattarsi.

Per fortuna ho aderito a una calebasse di solidarietà, di cui ora sono presidente. Ci dà una mano nei momenti di difficoltà finanziaria e rafforza la coesione sociale e l’aiuto reciproco. Sono beni inestimabili in tempi come questi.»

In Senegal, nazione in cui l'80% della popolazione dipende dall’agricoltura, gli effetti del riscaldamento globale e della desertificazione si fanno sempre più sentire. La maggior parte dei progetti di Azione Quaresimale si trova nella parte occidentale del Paese.

Ousseynou Thiom, 56 annni, pescatore

«Dieci anni fa il mare abbondava di pesci e ci permetteva di vivere bene della nostra attività. Ma oggi, quando usciamo con le nostre barche, a volte torniamo quasi a mani vuote, con un pescato che non riesce nemmeno a coprire i costi sostenuti.»

«Le ragioni sono molte. In primo luogo, il numero di persone che pescano è aumentato e ogni membro della famiglia ha ora la propria barca. In secondo luogo, grandi flotte di pescherecci straniere navigano al largo delle nostre coste.

Il riscaldamento globale sta avendo un impatto anche sui mari: alcune specie di pesci stanno abbandonando le nostre acque perché la temperatura è troppo alta. E poiché il mare non basta più a sfamarci, sempre più giovani tentano la pericolosa traversata verso l’Europa.

Sono necessarie nuove strategie per salvaguardare gli stock ittici per le generazioni future. Dobbiamo ridurre il numero di licenze concesse alle navi straniere ed esercitare una sorveglianza più rigorosa sui nostri mari. Da parte nostra, dobbiamo pescare in modo più responsabile.»

Abdoul Aziz Thiandoum, 12 anni, figlio di un pescatore e di una trasformatrice di pesce

«I miei cinque fratelli e sorelle ed io andiamo a scuola tutti i giorni. Mi alzo sempre presto e per colazione mangiamo pane con salsa di piselli e latte, ma il mio piatto preferito è il riso con il pesce, che mangiamo più volte alla settimana.

La maestra ci ha insegnato quanto sia importante proteggere l’ambiente. Per questo a scuola ci prendiamo cura in modo particolare degli alberi.

Abbiamo anche imparato che i rifiuti vanno gettati nella spazzatura. Quando camminiamo per strada e vediamo sacchetti di plastica vuoti, li raccogliamo, perché la plastica è dannosa per l’ambiente.»

«Quando non sono a scuola o a giocare a calcio, vado a nuotare in mare con i miei amici.

A casa, aiuto mia madre nelle faccende domestiche e nella spesa.

Da grande vorrei diventare insegnante di inglese e contribuire allo sviluppo del mio villaggio. Il mio sogno sarebbe quello di combinare il mio talento calcistico con gli studi e, in seguito, giocare per un grande club europeo.»

Dieynaba Sy, 30 anni, ex allevatrice di pollame

«Per un certo periodo sono stata un’allevatrice di pollame. Tuttavia, l’aumento del prezzo del foraggio, in particolare, mi ha costretto a gettare la spugna, perché non potevo più farcela finanziariamente. Anche gli effetti del riscaldamento globale sono stati uno dei motivi per cui ho rinunciato.

Le ondate di calore, in particolare, aumentano la mortalità dei pulcini. Ogni stagione delle piogge, le forti precipitazioni causano inondazioni, che hanno un impatto diretto sulla resa dei nostri raccolti.»

«Viviamo nel caos totale e cerchiamo di adattarci di giorno in giorno. Abbiamo bisogno di misure concrete per rafforzare la nostra resistenza. Ad esempio, piantare alberi per ridurre il calore, ma anche aumentare la consapevolezza generale delle persone.

Oggi tutti devono agire in modo responsabile e dare il proprio contributo alla lotta contro il mutamento climatico.

Attualmente mi guadagno da vivere vendendo verdure e prodotti ittici. Inizio comprando insalate, rape, cavoli e altre verdure al mercato di un villaggio vicino.»

«Con il ricavato della rivendita nel mio quartiere, il giorno dopo compro al mercato del pesce e lo vendo anche ai miei vicini. Ciò mi basta per sfamare la mia famiglia.»

Stiamo creando speranza: volete aiutarci?

A proposito di Azione Quaresimale

La visione di Azione Quaresimale è quella di un mondo giusto e libero dalla fame. Il cibo è un diritto umano che difendiamo ogni giorno. In 14 Paesi del Sud del mondo, miglioriamo la vita di milioni di persone in collaborazione con organizzazioni partner locali. Le persone e i loro bisogni sono sempre al centro delle nostre attività.

Impressum

Pubblicazione: Azione Quaresimale, Svizzera, 2024
Redazione: Ralf Kaminski
Immagini: Selina Stadler, archivio Azione Quaresimale
Progettazione online: Ralf Kaminski, Manolito Steffen